Il segmento testuale Il popolo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 668Entità Multimediali , di cui in selezione 35 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 38
Brano: [...]ato da una promessa . la Ir.eluttaMIitA che ia naziuoe sia chiamala ,.i iu.i»:it*i ! eHì*ii .. cioè, a nuove giu*rre. Ai i.iv. _s.nu.
Ma i! pojvi
,!i f.im por {rovot.ire nuovi m.tss.u ri ;.r.a:.
F:.> , i.imo ho questa volontà dello masse popolari si esprima e s imponga, cominciando a rivendicare e a conquistare II diritto di manifestarla apertar.:?nte nefle stesse organizzazioni' fa ciste. Basta « . :i le grandi promesse menzognere *
Il popolo vio'a H Pane : dai talari canfcpoedeal «ll'aumsntato cotta data vita, dai tutsìdii lufKcieei «i disoccupali a alla famiglie dal richiamati I.
I! popolo vaole la Paca : paca immediate ce l'Abiitinìa a rt rimpatrio dai teldati cfce aeW*A..C tolfrono a muiono I
Il popolo «aole le LJbartA : la tiWtt di erpeaisnxiona # di eletiofte dei dìrigaati, la HWil d? ciopero a di itempe, le liWi di decidere asse itiuo dai propri dettisi I
Uniamo I 43 milioni di italiani nella stessa volontà di liberarsi dalla soffocante dittatura delle 500 fair'.ilio e di spezzare » suol piani di guerra, di vina. di barbarie.
Giu.rp» DI VITTOIIIO
PER ChTF FAHA LA GUERRA I
Noi s . rovente discorso all Assemblea generale dtlle Co. porazioni. Mussolini ha detto. « Il trtOe
| fenomeno del pesce*, antimo non si venite her* pài ! in Ittita ■
Ai'.oi.t una volta, i fatti smenti[...] [...]e
| fenomeno del pesce*, antimo non si venite her* pài ! in Ittita ■
Ai'.oi.t una volta, i fatti smentiscono I utrione. 1 dati cii. riportiamo dalla stessa stampa fascista, dimostrano che 1 pescicni prosperaano neil luka fascista .he essi aumentano i loro sopraproitti. i.ivc.o c sul sangue del popolo italiano.
1. .uiu. : J 35 — al qual* u nierts^ooo I Jan — . . anno della prrparaaone e dell inizio tirila goer.a Etiopica. Ora. meair* per il popolo e aumentato il costo delia vita; mentre aùglieia di giovani italiani muiono in Africa, ecco I mtliaai che mi tassano i pcMricsm della banca e dell ia» dusiria di guerra.
La MONTECATINI.
Questa Società, che fabbrica esplosivi c gas asfissianti per ta guerra. dènurcLi la somma di SESSANTASETTE milioni e 500 mila lire di ntili netti, in aamento di qualche milione sulTamo precedente. Inoltre I pescicani della * Montecatini■*. con DONEiìÀNI in testa, si distribuiscono una azione gratis, per ogni sci azioni possedute.
...in SNIAVISCOSA .
I i':ofìtti netti dcU\*crci;io 1°35 .unn* infarto[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 735
Brano: [...]so di altre forze armate, come la Finanza, ma soprattutto senza il concorso determinante del popolo in armi.
Nel momento in cui si verifica il primo scontro all'oreficeria, altri episodi spontanei e inizialmente individuali esplodono negli altri quartieri di Matera: il popolano Emanuele Manicore accoltella un ufficiale tedesco nella bottega di un barbiere e, con il coltello insanguinato ancora in pugno, percorrere le vie della città invitando il popolo ad armarsi e insorgere contro il nemico. Si muovono i finanzieri, ma ecco il popolo giungere nei pressi della loro caserma e chiedere armi. Già si spara dai tetti e dalle finestre contro i tedeschi che scorrazzano con le motociclette e i sidecar per le strade. Moltitudine di popolo sbucacata dalle grotte dei sassi, armata di forche, tridenti, bastoni, fucili da caccia, pistole, qualche moschetto, qualcuno armato persino di scure. Nitti distribuisce quelle che era riuscito a nascondere. La città in breve assume l’aspetto di un campo di battaglia.
I tedeschi irrompono nella sede della Società Lucana: uccidono un ingegnere, vari impiegati e minano l’edificio. Sopraggiunge la[...] [...]cia, pistole, qualche moschetto, qualcuno armato persino di scure. Nitti distribuisce quelle che era riuscito a nascondere. La città in breve assume l’aspetto di un campo di battaglia.
I tedeschi irrompono nella sede della Società Lucana: uccidono un ingegnere, vari impiegati e minano l’edificio. Sopraggiunge la folla armata, insieme a finanzieri e militari, e fa in tempo a impedire parzialmente il progetto di esplosione. I tedeschi fuggono e il popolo li insegue verso AItamura.
Ma in altra località i tedeschi hanno occupato la caserma della Milizia e vi hanno rinchiuso tredici ostaggi, per servirsene forse nelle trattative. Sotto l’incalzare degli eventi, fanno saltare l’edificio seppellendo sotto le macerie dodici ostaggi. So
lo uno riesce a scampare.
Se per tredici giorni il popolo di Matera non diede il minimo segno di riscossa contro gli oppressori e i despoti nostrani e teutonici, il 21 settembre non attese gli ordini di mobilitazione: sbucò dalle grotte dei sassi come formicaio, al grido dell’umile concittadino Emanuele Manicore che
lo chiamava alle armi e alla lotta.
Del resto il popolo di Matera era coerente con le sue tradizionali forme di rivolta. Non era alle prime armi. Anche se la storiografia ufficiale ha vilmente falsato lo
spirito delle sue lotte, nessuno può distruggere la vera storia della rivolta del luglio 1860. Il popolo di Matera vanta il diritto di essere stato il primo nella storia della Lucania a occupare le terre demaniali usurpate, e questo un mese avanti che si costituisse il primo governo insurrezionale liberale.
La rivolta del Luglio 1860 aveva avuto epilogo tragico con la morte del conte Gattini. Questi, convinto che il popolo avrebbe rinunciato alle sue terre in cambio di qualche marengo, vilmente lo aveva insultato ordinando ai servi di gettargli in faccia, dalle finestre, pugni di monete d’oro e d’argento. Il popolo non accettò l’insulto. Raccolse le monete e, con terra e ghiaia, le rilanciò contro le finestre. Poi, per Matera e per tutte le popolazioni lucane, era venuta la repressione liberale. E, per giustificare i loro crimini agli occhi dell’opinione pubblica nazionale ed estera, i liberali avevano inventato il "brigantaggio”. Ottantatre anni dopo, il popolo di Matera, come aveva dimostrato al conte Gattini il suo alto senso di dignità civile, doveva dimostrare ai moderni despoti fascisti e nazisti come si riscattano la democrazia e i diritti del popolo soppressi dalla dittatura ». Lo stesso Michele Mancino ha così ricostruito, sulla base di documenti e testimonianze, i fatti della « repubblica » di Maschito, di cui si è fatto cenno: « La popolazione di Maschito, comune di 2.600 abitanti in provincia di Potenza (all’epoca dei fatti ne aveva 3.500) fu la prima in Italia, dopo l’8 settembre 1943, a insorgere in massa contro la guerra e la monarchia[...]
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da [Il principe Igor /Alexander Borodin], p. 3Copertina (Disco vinile
Brano: [...]za (mai veri Lei t moti ve) l’unica guida è il colore comune ed il suo peculiare linguaggio. Un incentivo in più ad ascoltare l’opera nella sua interezza.
Lorenzo Tozzi
LA VICENDA
Prologo. (Ouverture). A Putivi, capitale del regno di Igor, è diffuso il terrore: la tribù tartara di Polovetz sta infatti marciando contro la città ed il principe ha deciso di incontrare il nemico in campo aperto, nell’intento di prevenirne i piani di guerra. Il popolo inneggia al sovrano e all’esercito, quando il sole, fino allora sfolgorante, si oscura improvvisamente ed una fitta tenebra discende sulla città; molti traggono da questo fenomeno funesti presagi, ma Igor non intende rinunciare al suo progetto. Si congeda quindi
affettuosamente dalla moglie Jaroslavna, malgrado questa cerchi di dissuaderlo, e l’affida al cognato, il principe Galitskij; poi, fra le acclamazioni del popolo, con il figlio Vladimir si avvia alla testa dei soldati contro l’invasore.
Atto primo. Approfittando della lontananza di Igor, Galitskij si abbandona ad ogni sorta di d[...] [...] popoli; ma Igor non può accogliere l’offerta, ed anzi lealmente dichiara che, se riuscisse a sfuggire al nemico, riprenderebbe subito la guerra per ricacciare gli invasori nelle loro terre. Kontchak è ammirato del coraggio di Igor e lo invita a considerarsi suo ospite, ordinando in suo onore canti e danze (Danze polovesiane).
Atto terzo. Intanto a Putivi i polovesi si preparano a sferrare l’ultimo attacco per impadronirsi della città. Mentre il popolo piange sul destino che l’attende, Jaroslavna lo incita a sperare nella pronta rinascita della patria; ad un tratto, spingendo lo sguardo oltre le mura, intravede due cavalieri che si avvicinano, e grande è lo stupore nello scorgere Igor accompagnato da Ovlur. Il principe, dopo aver rapidamente abbracciato la sposa, si dichiara fiducioso in una pronta riscossa; sono sufficienti queste parole perchè la fede nel destino glorioso della Russia rinasca nell’animo del popolo esultante, mentre le campane suonano a distesa per chiamare gli uomini alla battaglia decisiva (« Placa alfin la tetra sorte..[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 451
Brano: [...]fu decorata di croce al merito di guerra e di medaglia d'argento al valore militare. Il .dopoguerra lo ritrovò a Mi.ano ove ventiquattro anni d'insegnamento svolto nelle scuole di Turro, « fi'. Romana », T. Speri» e «Leonardo da Vinci» legarono a lui l'affetto e la devozione di centinaia di coleri, fra i quali egli aveva sempre 1 saputo . pargere il buon seme della bontà «.della dìgn tà umana.
tir pratici scolastica lo. accese <5 amore veri o il popolo, ' enfi.liilies'mci' alle vaKtspenujti soiteconce delle matse, si dedicò con entusiasmo all» rischios e difficile lotta di partito e fu uno dei me.1 bri più attivi del P. S. Deferito per attività i ut fascista, tu processato dal Triminale «pec le per la difesa dello Stato. Assolto, contili o a dare, per la causa comune, il meglio di e, senza nulla mai chiedere.
La ferocia ascista lo ha tolto alla famiglia, a noi, al no: co affetto, al comune lavoro che egli àinava e che noi proseguiremo nel suo nome, con volontà più serrata e tenace, protesi con ogni no. tr» mezzo a strappare dalla ghirlan[...] [...]o voluto strappare dal petto il distintivo di mutilato^ li segno del patimento sofferto, la testimonianza di ciò che anchEgli aveva dato alla Patria, ha reagito e a è difeso, oome si difendono le tose sacre dalla profanazione degli empi. E non sapevano che la nuova ferita che gu aprivano neU’aniino, era destinata a perpetuare per sempre l'immagine della prima, a «splendere agli occhi di tutti, inattingibue dal loro oltraggio e dal loro ludibrio. Il popolo che ha assistito piangendo aiia sua esecuzione, che per più giorni ha sfilato davanti aila sua fossa coi muto omaggio dei fiori e delle sue preghiere, già lo esatta come un martire e attende di alzargli un monumento sulla piazza dove è caduto. Ma il monumento migliore sarà nel ricordo che la storia dei nostro nuovo riscatto i>e tramanderà ai giovani, perchè imparino a odiare la tirannide, perchè apprendano da Lui come l’integrità della cOr scienza e la dignità del pensiero e deile opere vanno difese anche a prezzo del sangue, anche quando si è soli a. credere e ad agire.
La commozione che [...]
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da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 53
Brano: [...] il possente aiuto fascista. Quale vergogna per gli italiani sapere che il proprio governo, il governo di un popolo che fu un tempo all’avanguardia delle lotte per la libertà, tenta di assassinare la libertà del popolo spagnolo!
Che l’Italia proletaria si risvegli. Che la vergogna cessi. Dalle fabbriche, dai porti italiani non debbono più partite le armi omicide. Dove non sia possibile il boicottaggio aperto, si ricorra al sabotaggio segreto. Il popolo italiano non
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da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 58
Brano: [...]sconfitte alle armi fasciste.
Per rimontare Vimpopolarità di questi paurosi scacchi, Mussolini e i suoi consiglieri ordiscono una aggressione contro la Grecia, doppiamente temeraria perché fondata sulla speranza del tradimento di alcuni membri del governo di Atene e perpetrata all'insaputa dell'alleato tedesco. Anche qui’ però, si fanno sentire subito l'improvvisazione dello Stato Maggiore, l'impreparazione militare e la deficienza dei mezzi. Il popolo greco difende la propria indipendenza, passa al contrattacco, ricaccia gli aggressori fascisti dietro le loro stesse basi di partenza in Albania. Come in Africane truppe italiane pagano con tragiche perdite gli errori e l'incapacità dei capi politici e militari. L'Impero è isolato e compromesso, in Libia sono catturati centinaia di migliaia di soldati sprovvisti di rifornimenti e nell'impossibilità perfino di ripiegare rapidamente, le migliori Divisioni alpine e “ celeri " sono impantanate nel fango della Grecia e dell'Albania, bombar
damenti sulle città italiane. Sul “ fronte interno " la[...]
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da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 67
Brano: [...]gli aderenti all'organizzazione comunista fiorentina, che furono condannati dal Tribunale Speciale, con le sentenze N. 816 e 817 del 1942, a complessivi 641 anni di Salerà.
k fa» «oliai piace ipMM riMiiii* efaa li * nate 4*1 «Leo
ne. doli'lato mate te X*i propugnato, xmXU «rondo guerra.
Queste è nrti ^uccellai MWMM SZU'AVAffTZ, obe 4ow»s condurre le aasss nm Xo pià mito eoaiuiete eoeiali, da %uel gloraa, Wfii», «rodi por la pria» volta il popolo italiana.
ha. sua eepuleione dol Vartito Socialista non lapidi eh* la Macca tredlt* foooo gettrt* noi Daratro delia guerra o rlaeneeee ecaca una gai* da eieur*. Dopo la «terra rtttorioea il popolo Italiana, povere, «trecciate ed attuato aaaall 1 negocl e «1 era* 11 caco, «uccellai prJjio re» eponeebile di ttttte eli ae approfitti por appagare la ma eabialenct cl acide dei peecooani, ingraaoati dalla ««arra» col natta "SUVia*. Li, HJ^IOJjf raggruppò il rinate dell* eoeietài gualche giovane cadde nella rete teca dalla euc dsaagsgia, e la lotta pii feroce» cessa quartiere, fa inilata e finita oontre 11 proletariato.
4 ccctogno della dittatura facciata Mascolini ore* la Villaia aer» eeoaria c il tritando Spoolalc. Il popolo Italiane fu eoal ridotte la ee&lavit& c 1 alfieri cuoi figli. «[...] [...]uccellai prJjio re» eponeebile di ttttte eli ae approfitti por appagare la ma eabialenct cl acide dei peecooani, ingraaoati dalla ««arra» col natta "SUVia*. Li, HJ^IOJjf raggruppò il rinate dell* eoeietài gualche giovane cadde nella rete teca dalla euc dsaagsgia, e la lotta pii feroce» cessa quartiere, fa inilata e finita oontre 11 proletariato.
4 ccctogno della dittatura facciata Mascolini ore* la Villaia aer» eeoaria c il tritando Spoolalc. Il popolo Italiane fu eoal ridotte la ee&lavit& c 1 alfieri cuoi figli. «colei, condannati deportati»
ZI progrcaaa faaolcta clic venne dopo caspio Ui 11 delitto contro U popolo itelianci 1 sladasati fascisti e 1* propaganda dsacgrafica.
ZI ficnlaM eoctiene cfae il calarlo non può ccecre equiparate al cocte della cita, e col aetta «miSE TSOSU) g. WOtO1 vado illudere con 1* feeffca* facciata, le Z20 ore, la 53* cottisana che non risolvono sulla.
ZI fanello faa incoroniate le faaigll* italiana a prolificare, c
i aettc «làzifi&jiPMTdia s&£Ukjmm mm
propalate e dlefalaxate faceta lacawc guerr[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 656
Brano: [...]1985; Guglielmo Calarco per il socialismo, a cura di G. Cingari, Reggio Calabria, 1975; Cappelli, V., Il movimento operaio e contadino in Calabria attraverso il giornale socialista “Vita nuova” (19131915), in Storia e cultura del mezzogiorno. Studi in memoria di Umberto Caldora, Cosenza, 1979, pp. 519552; Id., Conflitti sociali e organizzazione operaia in Calabria nel 1911, in Miscellanea di studi storici, Cosenza, 1981, pp. 173184; Carbone, S., Il popolo al confino. La persecuzione fascista in Calabria, Cosenza, 1977; Chiodo, .M.G., Intellettuali in provincia. Cultura calabrese tra risorgimento e bella epoque, Napoli, 1985; Ciconte, E., All'assalto delle terre del latifondo. Comunisti e movimento contadino in Calabria (19431949), Milano, 1981; Cinanni, P., Lotte per la terra e comunisti in Calabria 19431953, Milano, 1977; Cingari, G., La strage di Casignana (21 settembre 1922), Reggio Calabria, 1972; Id., Storia della Calabria dall'Unità ad oggi, Bari, 1982; Id., Reggio Calabria, Bari, 1988; Cordova,
F., Momenti di storia contemporanea cal[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 409
Brano: [...]a chiesa di San Lorenzo, il Comitato federale del Partito comunista, del quale facevano parte A. Aglietto, Giovanni Rosso, G. Rebagliati, Angelo Bevilacqua, Attilio Gori, Pietro Molinari, Libero Briganti. Essi decisero di prendere accordi con i rappresentanti degli altri partiti democratici per costituire un Comitato d’azione antifascista e promuovere uno sciopero generale. Nella stessa giornata i responsabili del Partito d'Azione, del Gruppo
Il popolo di Savona, esultante per la caduta del fascismo, in piazza Mameli il 26.7.1943
di ricostruzione liberale, del Movimento di unità proletaria per la repubblica socialista, del Partito democratico cristiano, del Partito socialista e del Partito comunista si incontrarono e lanciarono in tal senso un comune appello a tutta la popolazione.
Lo sciopero fu totale e da tutte le fabbriche mossero cortei che attraversarono la città. Non mancarono gli incidenti: in via Vittorio Veneto, la Polizia portuale aprì il fuoco contro i dimostranti, uccidendo due giovani donne: Lina Castelli e Maria Pescio.[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 127
Brano: [...]ttinata del 29 aprile, a Milano, il C.L.N.A.I. si riunì in seduta straordinaria ed emanò il seguente comunicato: « Il C.L.N.A.I. dichiara che la fucilazione di Mussolini e dei suoi complici, da esso ordinata, è la conclusione necessaria di una fase storica che lascia il nostro paese ancora coperto di macerie materiali e morali: è la conclusione di una lotta insurrezionale che segna per la Patria la premessa della rinascita e della ricostruzione. Il popolo italiano non potrebbe iniziare una vita libera e normale, che per vent'anni il fascismo gli ha negata, se il C.L.N.A.I. non avesse tempestivamente dimostrato la ferma decisione di far suo un giudizio già pronunciato dalla storia. Solo a prezzo di questo taglio netto con un passato, di vergogna e di delitti, il popolo italiano poteva avere l'assicurazione che il C.L.N.A.I. è deciso a perseguire con fermezza il rinnovamento democratico del Paese. Solo a questo prezzo, la necessaria epurazione dei residui fascisti può e deve avvenire con la conclusione della fase insurrezionale, nelle forme della più stretta legalità ».
Firmato: Achille Marazza, Augusto De Gasperi, Ferruccio Parri, Leo Valiani, Luigi Longo, Emilio Sereni, Giustino Arpesani, Filippo lacini, Rodolfo Morandi, Sandro Pertini.
W.Au.
Donini, Ambrogio
N. a Lanzo (Torino) T8.8.1903; docente universitario di storia del cristianesimo.
A[...]
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successivi |
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il popolo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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